L’INCOMPIUTO

Vi è sempre un attimo sospeso e insignificante, prima di un evento insospettato.

Una situazione di calma, di tranquilla rilassatezza o d’indaffarata quotidianità.

Poi, resterà sempre un tempo precedente da ricordare con stupore.

Spesso, con nostalgia.

Roberto, il protagonista, a quasi sessant’anni esercita con correttezza e scetticismo il suo lavoro di assicuratore; privo di una compagna fissa si distrae col cinema, con le letture e con qualche storia amorosa poco soddisfacente. Ama i viaggi e le escursioni, ma per lo più vivacchia avviluppato nei ricordi e nei rimpianti, fra i quali domina un’idealizzata passione giovanile, una ragazza di nome Dola, affettuosa e tagliente, curiosa e millantatrice.

Un incidente cui assiste casualmente gli offre l’opportunità di rientrare in contatto con la sorella di lei e con l’antica vivace e ancora affascinante amica comune Virginia, scoprendo che Dola si trova ricoverata in gravi condizioni in un ospedale torinese. Riemergono vecchie emozioni e Roberto inizia a ripensare alla loro storia d’amore, ai suoi studi interrotti, a un matrimonio di breve durata, all’assenza di figli, alla morte dei genitori, alla demenza del padre: vicende private spesso intrecciate ad eventi pubblici, in particolare nei plumbei anni del terrorismo.

Mescolando ricordi e sogni Roberto si aggira fra le strade di una Torino elegante e violenta e sui sentieri delle amate montagne; cercando, fra soliloqui e dialoghi brillanti, incertezze e malinconie, risposte a vecchi dubbi: fino a scoprirne invece uno nuovo, ancora più tormentoso.