LA SCOGLIERA DEGLI ETRUSCHI

Le vicende di un equipaggio di pescatori, impegnato in un’accanita lotta di sopravvivenza, in un mare sempre più impoverito da reti micidiali e divenuto dominio delle grosse barche. Siamo nella seconda metà degli anni ‘50, gli anni dell’esodo verso le grandi città.

Di fronte all’incalzare dell’era tecnologica, è un po’ la fine del mare stesso e del rapporto dell’uomo con la natura visto in microcosmo.

Intorno a questo problema centrale, ruotano gli umori psicologici e le contraddizioni del pescatore Severino, oscillante come un pendolo tra il proprio spazio di mondo idilliaco e le spensierate notti brave con gli amici. Anche il rapporto con una creatura come Enrica, può risultare caduco e avere limiti ben definiti.

Il romanzo è ambientato nella zona di mare compresa tra San Vincenzo e Populonia, e s’ispira ai pescatori di manaide, ad alcuni aspetti di quell’epoca e alle cause che ne determinarono il declino.