L’ABITO ROSSO

La storia di Eleonora.

Un racconto d’amore, fondamentalmente, ma un racconto che racchiude in esso elementi di assoluta sorpresa. Sino ad un finale, in due tempi, inaspettato.

Crudo, se si vuole, forse ingiusto. Ma direi necessariamente crudo, necessariamente ingiusto. Perché le cose raramente sono quelle che sembrano, ma contengono al loro interno altre cose, altre situazioni, altre verità e occorre dare a loro un senso, un motivo per esistere. Un libro da leggere con calma, facendo attenzione ai minimi particolari, agli stati d’animo, agli ambienti che sono descritti.

Scritto in forma di diario, in una successione temporale che, il lettore avrà modo di accorgersene, perderà poi i suoi connotati per assumere un valore assolutamente relativo. Riguardo al titolo, “L’abito rosso” vorrei aggiungere una cosa. Non lo troverete quest’abito rosso, se non in due pagine. Al momento del suo ritrovamento e quando Eleonora, la protagonista lo indossa. Poche righe, quasi scritte in un tono volutamente minore.

Sembra un po’ poco per dare il titolo ad un’opera, ma esso, lo scoprirete, ha un carattere fortemente simbolico, quasi necessario.

Un libro da leggere. Sicuramente.