LA PRINCIPESSA DEI MILLE MONDI

Nasciamo in un sogno e in un sogno alla fine tutti torniamo.

Scrivere favole… raccontare la realtà attraverso il sogno, il fantastico, l’immaginario. Come avvertire appena una galassia e volerne intuire ogni piccola ragione. La favola ha un potere evocativo che traduce l’essenziale. Tutto procede all’interno di una sfera onirica che non rinnega la componente realistica, semmai la trasfigura in una modalità più consona a un’elaborazione infantile, che renda plausibile anche azioni violente, a volte crude, mai gratuite, che è poi parametro della tradizione.

Giuseppe Diodati percorre questi sentieri con sapienza e originalità.

Sapienza nell’uso equilibrato delle strutture portanti delle favole di più ampio respiro come in quelle brevi, in entrambe le quali l’elemento fantastico si alimenta e si scarica, quasi in perenne dissolvenza, all’interno di avvenimenti del quotidiano, quando non di richiami a una memoria storica che va preservata.